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UN OSPEDALE CHE CURA ANCHE CON LA BELLEZZA?IL NUOVO POLICLINICO DI MILANO È UNA SCOMMESSA VINTA

a cura di Francesco Carbone


C'è un progetto, nel cuore di Milano, che mi ha colpito profondamente. Non per la sua imponenza o per qualche trovata futuristica, ma per la sua semplicità disarmante: restituire dignità e umanità alla cura. Sto parlando del Nuovo Policlinico di Milano, ideato dallo studio Stefano Boeri Architetti, in fase di completamento proprio in questi mesi e presentato ufficialmente in occasione della tradizionale Festa del Perdono, lo scorso 24 marzo.

Un progetto che potremmo definire rivoluzionario nella sua essenza: un ospedale-giardino, costruito attorno a un grande spazio verde di oltre 7.000 metri quadrati, visibile da ogni reparto, da ogni stanza di degenza. Il paziente, in questo luogo, non è più un numero su una cartella clinica, ma una persona da accompagnare con attenzione e rispetto. Anche lo sguardo, anche la luce, anche il verde diventano parte integrante del percorso di guarigione.

Boeri lo ha detto chiaramente: l’architettura può curare. E io ci credo. Perché la bellezza, la quiete, la relazione con l’ambiente che ci circonda non sono elementi secondari, ma parte del nostro benessere psicofisico. In questo senso, il Nuovo Policlinico è molto più di un’operazione edilizia: è una dichiarazione d’intenti, è la risposta a una domanda spesso dimenticata nei cantieri pubblici italiani – come si può umanizzare la sanità attraverso gli spazi?


Rendering del giardino centrale – Stefano Boeri Architetti

La struttura non cancella il passato, anzi lo valorizza. Il Policlinico è uno degli ospedali più antichi d’Europa, fondato nel 1456, simbolo della Milano che cura e accoglie. Questo progetto ne raccoglie la memoria per rilanciarla nel futuro, con un’attenzione esemplare alla sostenibilità, alla centralità urbana, all’apertura verso la città. Un vero luogo civico, non solo sanitario.

Ora, permettetemi una domanda, semplice ma non banale. Se vi trovaste – speriamo mai – nella necessità di un ricovero, vi piacerebbe essere curati in un luogo così?

Io, personalmente, rispondo senza esitazione: sì. E non solo perché sono convinto che il bello faccia bene, ma perché questo progetto rappresenta un’idea di Italia che mi piace. Un Paese che non si accontenta della mediocrità, ma alza l’asticella. Un Paese che costruisce strutture pubbliche non solo funzionali, ma anche degne di rispetto e di orgoglio.

E voi? Vi sentireste più sereni, più accolti, più umani… in un ospedale-giardino?


Scrivetemi, sono curioso di sapere cosa ne pensate.

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