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Gollum e Smeagol: Il Conflitto Interiore e la Riconquista dell’Identità

Aggiornamento: 16 ott


l'immagine rappresenta l'autore di questo articolo Salvatore Miceli

Nel nostro ultimo articolo (Nazgûl: La Corruzione e la Perdita di Sé nel Signore degli Anelli abbiamo iniziato il nostro viaggio nell'universo simbolico del Signore degli Anelli, partendo dai Nazgûl, figure che ci hanno permesso di riflettere sulla corruzione del potere e sulla perdita di identità. Abbiamo visto come questi uomini, un tempo nobili, siano stati consumati dal potere degli anelli fino a perdere la loro essenza, un tema centrale non solo nelle dinamiche di potere ma anche nella vita quotidiana, dove preservare la propria identità è fondamentale.



Oggi voglio parlare di un altro personaggio altrettanto complesso: Gollum, o meglio, Smeagol, il suo alter ego. La sua figura rappresenta in modo emblematico il conflitto interiore e la frammentazione dell'identità. Ma chi era Smeagol prima di diventare Gollum?

Smeagol era un tempo un hobbit, un essere innocente, parte di una comunità pacifica e semplice. Tuttavia, tutto cambia quando trova l'Anello, un artefatto di potere che corrompe chi lo possiede. Smeagol, incapace di resistere alla sua influenza, uccide il suo amico per impadronirsene e inizia così la sua discesa nell'oscurità. Con il tempo, Smeagol si trasforma in Gollum, una creatura emaciata, lacerata da un incessante dialogo interno tra il suo sé originario e la nuova identità corrotta.



l'immagine ritrae un uomo su uno scrittoio che si guarda allo specchio

Gollum come simbolo della frammentazione dell'identità

Gollum/Smeagol incarna una delle tematiche psicologiche più potenti del Signore degli Anelli: la divisione dell'Io. Da una parte, c'è Smeagol, la parte innocente e vulnerabile che rappresenta l’identità originaria; dall’altra, Gollum, l’identità corrotta e deformata dall'ossessione per l'Anello, simbolo del potere e dell’auto-sabotaggio. Il dialogo interno fra Gollum e Smeagol è un continuo specchio della dualità interiore, un concetto che troviamo anche nella filosofia, ad esempio nel pensiero di Jacques Lacan sullo “stadio dello specchio”, dove l'Io viene percepito come un’immagine riflessa, qualcosa di estraneo e in conflitto con la realtà interiore.

Nella figura di Gollum possiamo intravedere le moderne lotte dell’identità personale. Il conflitto tra Smeagol e Gollum non è altro che il riflesso di quei momenti in cui ci troviamo a lottare contro le nostre pulsioni e desideri più oscuri, i quali rischiano di distorcere il nostro vero Io. Pensiamo alle sfide che oggi viviamo in un mondo dominato da aspettative sociali, media e pressioni esterne, che ci spingono a indossare “maschere” o a prendere decisioni che allontanano da chi siamo veramente.


immagine rappresenta gollum con in mano l'anello

Il passaggio dall'Io al Sé

Alla fine, la storia di Gollum è anche la storia di un fallimento: la sua incapacità di riconciliare l’Io con il Sé. Questo passaggio, descritto da molti filosofi come fondamentale per raggiungere la totalità dell’essere, avviene quando l’Anello viene distrutto, e con esso Gollum muore. La totale fusione tra l'Io frammentato (Gollum) e il Sé originario (Smeagol) si raggiunge solo nel momento finale, quando l’Anello viene gettato nel vulcano. È solo con la distruzione del potere esterno che l’individuo può finalmente ritrovare la sua unità.



Gollum ci ricorda, dunque, che per raggiungere la totalità e l’autentica realizzazione di sé, è necessario affrontare e integrare le nostre ombre, le parti nascoste e frammentate della nostra identità. Solo così possiamo liberarci dai vincoli che ci allontanano dalla nostra vera essenza.


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