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Immagine del redattoreFrancesco Carbone

Giovani motivati e industria in cerca di competenze: la formazione autentica è la chiave per creare opportunità concrete e costruire un futuro di successo


foto che rappresenta la classe ITS di Caltanissetta insieme al docente Carbone

Oggi, ho avuto il piacere di avviare un corso di Robotica e Automazione Industriale presso l'ITET Rapisardi Leonardo da Vinci di Caltanissetta, incontrando una classe di studenti entusiasti e motivati. Guardare i loro volti e ascoltare le loro domande mi ha ricordato quanto potenziale sia presente nei giovani e quanto la formazione possa essere la chiave per trasformarlo in opportunità concrete.


Questo non è solo un pensiero del momento: è un concetto che ho approfondito anche nel mio libro, pubblicato a febbraio di quest’anno, L'energia che ha reso possibile le 5 rivoluzioni industriali, e che oggi mi sento di riconfermare con ancora più forza. Il mercato italiano dell’industria chiede a gran voce figure tecniche specializzate, competenti e pronte a lavorare con tecnologie avanzate. La domanda c’è, ed è reale. Ed è pronta a premiare chi ha le competenze con posizioni di lavoro dignitose e ben retribuite.


Un mercato che cerca talento e offre opportunità

Tuttavia, spesso sentiamo dire che mancano i giovani preparati, che il sistema non produce abbastanza risorse pronte per il mercato del lavoro. Io non ci credo. I giovani pensanti, motivati, con una grande voglia di apprendere e di costruirsi un futuro, esistono. Li incontro in aula, li ascolto e lavoro con loro. La sfida non è trovare i talenti, ma creare le condizioni per farli emergere.

Ciò che manca è un ponte: un collegamento solido tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. È qui che entra in gioco la formazione, quella autentica, pratica e orientata al futuro.



Formazione di qualità per un futuro concreto

La robotica e l’automazione industriale rappresentano un settore in piena crescita, ricco di possibilità. Per sfruttare al meglio queste opportunità, servono percorsi di formazione seri e strutturati, che non si fermino alla teoria, ma che offrano esperienze pratiche, laboratori e progetti reali. È necessario un apprendimento che faccia comprendere agli studenti non solo il “come”, ma anche il “perché”, mettendoli in grado di risolvere problemi concreti e di rispondere alle esigenze dell’industria moderna.

Questa settimana sto portando questo messaggio in Sicilia, tra le aule di diversi istituti. Dopo Caltanissetta, giovedì sarò a Leonforte per incontrare un’altra classe di giovani. Ogni esperienza è unica, ogni gruppo di studenti ha il suo potenziale, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: formare professionisti pronti a entrare nel mondo del lavoro con competenza e fiducia.


Una visione ribadita nel mio libro

Nel mio libro, uscito lo scorso febbraio, L'energia che ha reso possibile le 5 rivoluzioni industriali, ho sottolineato quanto sia cruciale creare una sinergia tra domanda e offerta di competenze. Oggi, vivendo queste esperienze sul campo, posso affermarlo con ancora più convinzione: il talento nei giovani esiste, così come esiste la richiesta di operatori qualificati. Ma senza un sistema formativo che metta in contatto questi due mondi, le opportunità rimangono inespresse.


Un messaggio per tutti

Ai giovani dico: credete nelle vostre capacità. Applicatevi, studiate, e sfruttate ogni occasione di apprendimento per costruire il vostro futuro. Non lasciatevi scoraggiare: il mercato è lì, pronto ad accogliervi, ma spetta a voi dimostrare di essere all’altezza.

Alle istituzioni e alle aziende, invece, rivolgo un appello: investite nella formazione. Supportate progetti educativi che siano realmente connessi alle necessità del mondo industriale. Solo così possiamo creare una filiera virtuosa capace di generare crescita e sviluppo per tutti.


L’esperienza in Sicilia mi ha confermato ancora una volta che le basi ci sono: giovani motivati, un mercato ricettivo e tecnologie in evoluzione. Sta a noi, educatori, istituzioni e aziende, fare in modo che questi elementi si uniscano per creare un futuro migliore.

Perché il talento c’è, la domanda anche. Serve solo costruire il ponte.


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